L'ingorgo - Una storia impossibile (Luigi Comencini, 1979) DVDRip VOSE

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oestevez
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L'ingorgo - Una storia impossibile (Luigi Comencini, 1979) DVDRip VOSE

Mensaje por oestevez » Jue 21 Jul, 2011 23:50

L'Ingorgo (Una storia impossibile)
(Luigi Comencini, 1979)
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Aquí les propongo una película de este gran director que, a mi me gusto mucho. Por ello le traduje unos subtítulos, que como siempre son una primera aproximación a mejorar. No pude encontrar ninguna base en otro idioma así que están hechos de oído solamente lo que, en general, aumenta los errores de traducción. Espero les guste y la disfruten. Si la presentación tiene algunas mejoras es gracias a las ingeniosos detalles que kanyo incorpora en las suyas.
El ripeo lo encontré en la mula e ignoro el autor a quien agradezco profundamente, en este momento dispone de buena cantidad de fuentes.
En Patio de Butacas está en DD, creo la misma versión (http://www.patiodebutacas.org/foro/show ... %27Ingorgo)
En Clan Sudamérica hay otra versión de 700 Mb con menor calidad (http://www.clan-sudamerica.net/invision ... hl=ingorgo)
TÍTULO ORIGINAL: L'Ingorgo (Una storia impossibile)
AÑO: 1979
DURACIÓN: 114 min.
PAÍS:
DIRECTOR: Luigi Comencini
GUIÓN: Luigi Comencini, Ruggero Maccari, Bernardino Zapponi
MÚSICA: Fiorenzo Carpi
FOTOGRAFÍA: Ennio Guarnieri
REPARTO: Fernando Rey, Anne Girardot, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Gérard Depardieu, Ángela Molina, Miou-Miou, Alberto Sordi
PRODUCTORA: Coproducción Italia-Francia-España-Alemania; Clesi Cinematografica / Gaumont / Filmédis / Greenwich Film Production / José Frade P.C. / Albatros Filmproduktion
GÉNERO: Comedia
SINOPSIS: Nada más empezar el verano, los italianos se lanzan a recorrer sus magníficas autopistas, de las que se sienten tan orgullosos que son capaces de soportar la inevitable consecuencia de una salida tan masiva: el atasco. En la autovía que lleva de Roma a Nápoles, cientos y cientos de vehículos han quedado atrapados y sus ocupantes se van a ver obligados a convivir durante horas y horas. (FILMAFFINITY)
Otras opiniones:

Comentarios en Patiodebutacas colocado por EduardoR.

"Las influencias que presentaba "a priori", este film de Comencini, con La Autopista del Sur (1966) - aquel extraordinario relato de Julio Cortázar, que se incluye en su libro Todos los fuegos el fuego -; eran supuestas, dadas la anécdota y el marco que la rodeaba: un embotellamiento en una importante autopista.
Claro que el hecho en sí, el embotellamiento, es lo único que se verifica en esta película, con respecto al texto de Cortázar; y vale acotar, según declaraciones del propio director, que él no conocía en absoluto el relato y su argumento.
Pero por más desconocimiento que tuviera el realizador, sin duda su objetivo era similar: ubicar a diferentes personas, en un mismo ambiente, un mismo momento y enfrentarlas entre sí y a sí mismas, en una situación límite. Y el saldo, a pesar de los importantes rostros que deambulan por entre los autos, es lamentablemente negativo.
Si las espectativas que se habían creado en torno a este film, - que había sido exhibido fuera de competición en el Festival de Cannes '78 - se debían a su aparente contacto con La Autopista..., se podía pronosticar, o una gran película, o un mero producto comercial y mediocre. Resultando ser apenas lo segundo.
Y este lamentar se debe también a los principales responsables del film. Si alguna vez Comencini dio muestras concretas de oficio de cineasta, como de director de actores, - basta citar esa hermosa pintura (fruto del neorrealismo) sobre una fugaz relación que fue Pan, Amor y Fantasía (1953), protagonizada por el "maestro" Vittorio de Sica y la revelación de Gina Lollobrígida - esa profesionalidad y vitalidad, parecen anuladas por el sopor y el desconcierto.
Un guión que no toma a los personajes como un grupo humano, sino como personalidades apenas dibujadas y desconectadas entre sí. Son solamente individualidades que cubren sus papeles, sin llegar a transmitir esa angustia y solidaridad que la situación requería.
Como ya dijimos, la falla no hay que buscarla em el excelente elenco que interviene en el film, sino en las carencias del guión y en la nula marcación del director. Entre tanto tedio, el único que sale airoso es el magnífico "vitelloni" Alberto Sordi en el papel de un magnate "socialista". Es así que El Gran Embotellamiento se traduce en El Gran Aburrimiento.

Fernando Brenner, Revista Biógrafo, Argentina (1980), pág. 41/42

A pesar del comentario lapidario, considero que merece ser vista. (EduardoR)"


Otro encontrado en http://elcineitaliano.blogspot.com

"Un ingorgo stradale alle porte di Roma. Tutti fermi. Prima con un po’ d’impazienza, a poco a poco, però, con una certa rassegnazione, quasi sia scontato, e addirittura fatale, trascorrere lì, in quelle auto, non solo delle ore, ma persino dei giorni interi, e delle notti, e forse anche degli altri giorni. Senza che niente, in apparenza, si risolva.
Tutti isolati, tutti chiusi in se stessi… e nelle proprie auto, senza comunicare attorno, senza cercare di darsi reciprocamente una mano. Il contrario, semmai. Gli unici contatti rivelano solo aggressività, astio, sopraffazioni; e così i rapporti reciproci dentro alle auto: non c’è una sola persona, lì, che abbia realmente un volto umano: tutti fiere; o gente spregevole. Qui un industriale che si proclama socialista ma che blatera solo in favore dei propri privilegi, sorretti dallo strapotere che gli procura il denaro; là un padre operaio che predica crudamente l’aborto a una figlia incinta ma senza marito; vicino a loro, in altre auto, una coppia anziana in viaggio per festeggiare le nozze d’argento (ma basta un niente per rivelare che quei venticinque anni alle spalle sono stati edificati nell’odio); un divo maturo che si illude, in quei frangenti, di usare la propria notorietà per sedurre una popolana tutta apparente candore e che si vede poi trascinato invece tra le spire di un ricatto; un marito giovane che la moglie tradisce quasi sotto i suoi occhi con un vecchio e bolso intellettuale; un ferito in ambulanza cui l’ingorgo, ritardando il ricovero in ospedale, finisce per costare la vita, e i soliti teppisti-bene che, fra l’indifferenza e l’omertà degli altri, violentano una ragazza ferendo al suo fianco un giovane camionista che, insieme con lei, rischiava di essere appena un po’ “umano” in quella galleria di mezzi mostri.
Dei mezzi mostri, perciò, e con le facce di tutti i giorni. In una situazione, anche questa, che potrebbe verificarsi ogni giorno. “Come se ci si rendesse conto – mi aveva detto Luigi Comencini, autore del film – che quell’ingorgo non è poi molto diverso da quello in cui viviamo tutti nel mondo di oggi” Uno spaccato di cronaca, così, che aspira alla metafora, senza pretendere però in nessun modo, sul piano narrativo, di darsi cadenze di apologo. L’autostrada è autentica, i personaggi sono documentati dal vivo, il linguaggio che li rappresenta si tiene sempre al realismo più immediato. Una sola nota si sottrae o tende a sottrarsi al realismo, l’inquietudine che insensibilmente suscita in noi quella situazione di stasi – l’ingorgo appunto – in cui tutti quegli automobilisti vengono a trovarsi senza una ragione apparente e che pur avendo l’aria di prolungarsi forse per sempre non provoca in nessuno né panico né grida ma, al contrario, una pigra accettazione di routine, interrotta qua e là da soprassalti modesti quando qualcosa o qualcuno fa credere che tutto sia risolto.
E questa inquietudine a far riecheggiare tra le pieghe della metafora (e della cronaca) il ricordo dell’Angelo sterminatore di Bunuel; discretamente però e, pur con allusioni di catastrofe ecologica, senza nessuna intenzione apocalittica. Con una tensione segreta, comunque, che spesso, proprio per l’impassibilità dei singoli personaggi, tutti ormai evidentemente assuefatti all’orrore quotidiano, finisce per conquistare e agghiacciare con misteriosa magia; tanto più fonda quanto meno magici, anche se spinti a volte fino all’assurdo, sono i contorni di quei caratteri che affogano tutti nell’indifferenza. Con sapori più smorti invece quando, al di là dell’inquietudine, si prospettano i casi dei singoli, nessuno particolarmente indicativo e, a parte il minimo comun denominatore dell’egoismo e della cattiveria, nati sempre da invenzioni un po’ grigie, senza speciali ricerche drammatiche. Alla lunga così, nonostante la regia di Comencini nell’insinuare quel disagio che si cambia poco a poco in angoscia s’impegni anche figurativamente con immagini in cui documento e pittura si assommano, i ritmi finiscono per risultare un po’ statici (e non solo per via dell’ingorgo...) e i caratteri privi di un vero processo psicologico, pur aspirando al comportamentismo, si fermano il più delle volte alle soglie dell’aneddoto; stentando a proporsi sia come facce vere sia come figure esemplari.
E questo anche se, la maggior parte, sono ricreati da attori internazionali di fama: da Fernando Rey e Annie Girardot, la coppia in viaggio per le nozze d’argento, ad Alberto Sordi l’industriale, a Marcello Mastroianni che è il divo maturo, con a fianco, come popolana sedotta, Stefania Sandrelli, a Gérard Depardieu che è il marito tradito (mentre il suo rivale è Ugo Tognazzi), ad Angela Molina, la protagonista di Quell’oscuro oggetto del desiderio, che è la ragazza violentata. Tutti in difficile equilibrio fra la cronaca in cui dovrebbero essere “sorpresi”, l’allegoria che a tratti dovrebbero suggerire e, pur fra gli echi sulfurei dell’Angelo sterminatore, il ricordo, o il sospetto, dei “mostri” grotteschi della commedia italiana di ieri. Ora con modi risolti, ora con visibili fratture. Ad eccezione, forse, di Sordi: il suo personaggio di cinico, non nuovo nel suo repertorio, è l’unico che sappia davvero e fino in fondo di fosca satira; con un’amarezza, un’ironia e dei graffi che non sono mai in contraddizione fra loro. I fremiti che Comencini intendeva evocare sono tutti lì, laceranti e sinistri fino all’incubo: in quello spocchioso magnate che continua a fare affari al telefono (dall’auto) e a organizzare e a dirigere senza rendersi conto che tutto si è bloccato, che sta crollando, che finisce...
Gian Luigi Rondi
Da Il Tempo, 13 gennaio 1979"

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Enlaces:

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Subtítulo: ed2k linkL'Ingorgo, Una Storia Impossibile (1979).srt ed2k link stats

DD: http://www.subdivx.com/X6XMjUwMDk1X-lin ... -1979.html
Última edición por oestevez el Vie 22 Jul, 2011 14:57, editado 1 vez en total.

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Dardo
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Re: L'ingorgo - Una storia impossibile (Luigi Comencini, 1979)

Mensaje por Dardo » Vie 22 Jul, 2011 07:58

Muchas gracias por ese gran trabajo de los subtítulos oestevez, seguro que están muy bien. :plas:

Lo único que faltaría en el título del hilo indicar si es un DVDRip, SATRip :roll: . Gracias :wink: