PASTORI A ORGOSOLO
... otro espléndido corto documental de Vittorio de Seta, esta vez en los abruptos parajes sardos.
CinemaScope, intensidad, y sin subtítulos, que no son necesarios.
iMDb




Vittorio De Seta nasce a Palermo nel 1923. Negli anni ’50 realizza dieci folgoranti documentari, che “occupano un posto eccentrico di straordinario rilievo nel cinema italiano del dopoguerra e rappresentano un energico e coerente progetto estetico di rinnovamento del documentarismo italiano”. Passa al lungometraggio con Banditi a Orgosolo, premiato a Venezia nel 1961. Cinque anni dopo, Un uomo a metà scatena furibonde polemiche: tra i pochi a difenderlo, Moravia e Pasolini. Dopo L’invitata (1969), realizza per la Rai Diario di un maestro, che nel 1973 viene seguito da 15 milioni di spettatori e suscita un acceso dibattito sul sistema scolastico italiano. Nel 1981 abbandona il cinema; dodici anni dopo torna dietro la macchina da presa con In Calabria. Nella storia del cinema italiano quello di De Seta, autore schivo e controcorrente, è un caso emblematico di “rimozione”. I suoi film, troppo spesso dimenticati, misconosciuti o fraintesi, vanno oggi restituiti ad una nuova e più matura visibilità. “Un riesame dell’opera [di un autore] al fine di sottrarla alle cristallizzazioni del giudizio critico, è una delle premesse indispensabili per la produzione di una nuova visibilità”, scrive Antonio Costa in uno dei saggi raccolti in questo volume che mira a un recupero integrale dei film di De Seta, quanto a una monografia che intende esprimere una ricchezza e una pluralità di punti di vista critici e di testimonianze, e insieme vuole ricapitolare (con un’ampia bibliografia selezionata e con un’antologia critica inframmezzata alle schede della filmografia, in appendice al volume) la storia parzialmente sepolta del dibattito critico cresciuto, negli anni, in ordine sparso attorno al cinema desetiano.
Il cinema di Vittorio de Seta
Pastori di Orgosolo (1958).avi 
... otro espléndido corto documental de Vittorio de Seta, esta vez en los abruptos parajes sardos.
CinemaScope, intensidad, y sin subtítulos, que no son necesarios.
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Durata: 0:09:34
Lunghezza: 115.90 MB
Bitrate: 1.69 Mbps
Tracce Video:
?, 720 × 400, 25 fps, 1.50 Mbps
Tracce Audio:
Audio MPEG Layer-3 stereo, 48 kHz, 192 kbps


Vittorio De Seta nasce a Palermo nel 1923. Negli anni ’50 realizza dieci folgoranti documentari, che “occupano un posto eccentrico di straordinario rilievo nel cinema italiano del dopoguerra e rappresentano un energico e coerente progetto estetico di rinnovamento del documentarismo italiano”. Passa al lungometraggio con Banditi a Orgosolo, premiato a Venezia nel 1961. Cinque anni dopo, Un uomo a metà scatena furibonde polemiche: tra i pochi a difenderlo, Moravia e Pasolini. Dopo L’invitata (1969), realizza per la Rai Diario di un maestro, che nel 1973 viene seguito da 15 milioni di spettatori e suscita un acceso dibattito sul sistema scolastico italiano. Nel 1981 abbandona il cinema; dodici anni dopo torna dietro la macchina da presa con In Calabria. Nella storia del cinema italiano quello di De Seta, autore schivo e controcorrente, è un caso emblematico di “rimozione”. I suoi film, troppo spesso dimenticati, misconosciuti o fraintesi, vanno oggi restituiti ad una nuova e più matura visibilità. “Un riesame dell’opera [di un autore] al fine di sottrarla alle cristallizzazioni del giudizio critico, è una delle premesse indispensabili per la produzione di una nuova visibilità”, scrive Antonio Costa in uno dei saggi raccolti in questo volume che mira a un recupero integrale dei film di De Seta, quanto a una monografia che intende esprimere una ricchezza e una pluralità di punti di vista critici e di testimonianze, e insieme vuole ricapitolare (con un’ampia bibliografia selezionata e con un’antologia critica inframmezzata alle schede della filmografia, in appendice al volume) la storia parzialmente sepolta del dibattito critico cresciuto, negli anni, in ordine sparso attorno al cinema desetiano.
Il cinema di Vittorio de Seta